Questa è una lezione che ho appreso direttamente sulla mia pelle quando ero diciassettenne e mi dedicavo al volontariato cinofilo nella squadra di ricerca in maceria della Protezione Civile di Bergamo. Ai tempi avevo una boxer con problemi di paura e molto insicura. La presi subito a cuore appena la vidi e me la feci regalare dagli ex proprietari, che si dimostrarono molto contenti e lieti di liberarsene. Intrapresi con lei il percorso di ricerca in maceria in quanto avevamo un ottimo rapporto, pensavo che potesse essere di aiuto ad entrambi e mi piaceva l’idea di addestrare il mio cane a fare del bene. Ma appena entrai in squadra sorsero i primi problemi. Mi scontrai con un metodo non adeguato al carattere del mio cane. Così cominciai a fare domande a tutti quelli che erano più esperti di me e mi accorsi come ci fossero molte diverse interpretazioni, pensieri e metodi di lavoro. Mi accorsi anche che tutti quei metodi erano applicabili alle loro realtà e al loro modo di rapportarsi con il proprio cane. Fu in quel momento che decisi di costruire un mio metodo prendendo spunto e rubando solo le cose utili dai metodi e dagli insegnamenti degli altri. Il risultato è stato notevole, tanto da ottenere il brevetto di ricerca e di consentire al mio cane di lavorare serenamente, anche divertendosi.
Negli anni questo aspetto mi si è ripresentato davanti in svariate forme e in diverse circostanze. Sia come discente, sia come docente. È infatti diventato presto uno dei miei “comandamenti”.
Ci sono sempre dei punti fermi inderogabili, ma per arrivare da un punto all’altro esistono infiniti modi. Si tratta di trovare quello più giusto per te. Il copiare metodi altrui può essere più facile e veloce. Tuttavia, non ti aiuta a crescere e a comprendere ciò che stai facendo come un metodo personalizzato, che può aver preso spunto da metodi altrui.
Ebbene, tutto ciò cosa ha a che fare con la salute e sicurezza sul lavoro? Ad un primo momento, niente. Ma se ci pensiamo bene, significa mantenere una presenza ed una coscienza costante nelle attività che stiamo svolgendo. Un lavoratore attento e impegnato a risolvere le varie problematiche, anche sue personali, è un valore aggiunto per l’azienda. Valore che non deve essere trascurato o soppresso. Valore che deve essere incentivato. Le ripercussioni tra un lavoratore attento e coinvolto ed uno alienato [1] e disinteressato sono infinitamente diverse. Il primo porterà valore positivo, crescita, minor infortuni, benessere generale, ecc. Il secondo andrà nella direzione opposta.
Redatto da Dario Roncelli
29/03/2019